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Arte                                                                                                                                             Aprile 2021 N.2

Il passaggio di opere d'arte post-mortem o inter-vivos

Profili fiscali, pratiche e casistiche

Prima di cominciare qualsiasi considerazione legata ai passaggi post-mortem o inter-vivos di opere d'arte è bene evidenziare un aspetto molto importante: la distinzione tra opere d'arte e beni culturali. Non tutte le opere d'arte sono beni culturali e viceversa. Questa distinzione è particolarmente importante poiché, sui possessori di opere d'arte, soggette ai vincoli dettati dal Codice dei Beni Culturali, gravano specifici obblighi. Focalizzando l'attenzione unicamente sul passaggio post-mortem, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, all'art. 59, pone in capo all'erede o legatario, l'obbligo di denuncia circa il trasferimento della proprietà. La denuncia va presentata entro trenta giorni. Per l'erede, il termine decorre dall'accettazione dell'eredità o dalla presentazione della dichiarazione ai competenti uffici tributari. Per il legatario, il termine decorre dalla comunicazione notarile prevista art. 623 ex CC, salvo rinuncia. Fatte le dovute premesse, scendiamo nel particolare delle varie casistiche.


Trasmissione opere d'arte ai figli per successione o donazione.
Successione: Ai fini fiscali si fa riferimento alla tassazione sul valore di mercato, previa perizia di stima, con aliquota al 4%, qualora le suddette opere non godano di una particolare esenzione, tenendo comunque presente la franchigia del milione di euro prevista per i legittimari.
Donazione: ai fini fiscali valgono le regole di cui sopra.


Trust con beneficiari definiti
In caso di conferimento delle opere in Trust con beneficiari definiti (verificati tutti i requisiti fattuali e formali dello stesso), è bene distinguere due momenti: la costituzione del Trust che è soggetta a imposta di registro e l'atto di dotazione, mediante il quale le opere vengono in esso conferite. In questo caso, in base all'imposta delle successioni/donazioni l'aliquota risulta proporzionata al legame di parentela del disponente con i beneficiari finali. 

Qualora questi fossero i figli del disponente, l'aliquota è pari al 4%. Inoltre, qualora fosse possibile stimare la quota di futura attribuzione, una volta esaurito lo scopo di costituzione del trust, è applicabile la franchigia di 1 milione di euro, fatto salvi precedenti benefici. Qualora non fosse possibile stimare un valore finale, la franchigia non è applicabile. 

Trust senza beneficiari definiti
Fatto salvo quanto detto in precedenza, in caso di Trust con beneficiari non definiti o nel caso sia impossibile stimare il legame di parentela dei beneficiari con il disponente l'aliquota fiscale applicabile è pari all'8%.

Conferimento in Società Semplice
L'ammontare dell'imposizione è stimato in base ad aliquote progressive IRPEF. Vi è poi da approfondire il tema riguardante una possibile gestione societaria dei proventi derivati dalle opere ottenute e la conseguente, eventuale, distribuzione di utili. Utili provenienti dalle opere d'arte conferite sarebbero comunque assimilati a reddito derivante da gestione d'impresa e pertanto tassati in capo all'azionista in proporzione variabile a seconda della percentuale della quota di capitale posseduta. 

Conferimento a Fondazione
In questo ultimo caso, la tassazione al momento del conferimento risulta la medesima che per una Società Semplice, ma non risulta applicabile tutta la seconda parte legata all'imposizione fiscale sugli utili in quanto non distribuibili.

Fidartis, con il suo network di professionisti, rimane a disposizione per definire i percorsi più razionali e adatti alle specifiche esigenze individuali. 


Grazie per aver partecipato al webinar!

Puoi rivederlo cliccando questo link https://www.youtube.com/watch?v=1V_04VrHadY

SPEAKER:

dott. Michele Muscolo
Amministratore Delegato Fidartis
Con la partecipazione straordinaria del
prof.avv. Giuseppe Corasaniti
Studio legale Uckmar - Professore Ordinario di Diritto Tributario Università degli Studi di Brescia


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Verso la modifica delle imposte di donazione e successione

Da "paradiso fiscale" a regime europeo


L'imposta sulle successioni e sulle donazioni attualmente in vigore in Italia si applica a tutte le eredità e alle donazioni tra vivi con aliquote e franchigie differenziate a seconda del grado di parentela. Per esempio per i trasferimenti a favore del coniuge o dei parenti in linea retta (figli, nipoti, genitori...) l'aliquota è pari al 4% del valore ricevuto (al netto di eventuali debiti), ma ogni beneficiario ha diritto ad una franchigia di 1 milione di euro, cioè non paga nessuna imposta se la quota di eredità o la donazione che riceve è inferiore a 1 milione. 

Anche il trasferimento dell'azienda ai figli, alla condizione che gli stessi ne mantengano l'attività per almeno cinque anni, beneficia della totale esenzione dall'imposta in virtù del "Patto di Famiglia" di cui all'art 768-bis del Codice Civile.

In questo settore l'Italia è considerata un vero e proprio paradiso fiscale. Basti solo pensare che in  Francia sono previste aliquote fino al 60%, in Germania al 50%, negli USA l'imposta può arrivare anche al 40% del patrimonio trasmesso!

*In pratica, considerando un'eredità del valore netto di 1 milione di euro lasciata da un genitore al proprio figlio: In Italia la franchigia di 1 milione è sufficiente ad evitare completamente l'imposizione, mentre ad esempio in Spagna l'imposta ammonterebbe a circa 335mila euro, in Francia a 270mila, nel regno Unito a 245mila e in Germania a 115mila.

Da questo rapido esame si può agevolmente intuire come le cose difficilmente rimarranno tali per molto tempo. Infatti, questo trattamento di particolare favore, oltre a non conciliarsi con il nostro bilancio nazionale, da tempo in difficoltà, stride con le sempre più forti aspettative di equità distributiva che si stanno facendo strada in molti strati della società e trovano accoglimento da una parte sempre più ampia del Parlamento e la flessione economica derivante dalla recente crisi globale legata al Covid-19 non potrà che accelerare queste spinte.


*Esempio imposta donazione/successione su       1  Milione di euro trasferito dal genitore a figlio:

ITALIA:  ZERO

SPAGNA: 335.000 €

FRANCIA: 270.000 €

REGNO UNITO: 245.000 €

GERMANIA: 115.000 €


Il Fondo Monetario Internazionale ha più volte suggerito al Governo italiano di aumentare le tasse sulle donazioni e successioni. Una modifica di tali imposte potrebbe garantire risorse necessarie per la sostenibilità del nostro debito.

L'OCSE stima che l'Italia abbia incassato 820 milioni nel 2018 pari allo 0,05% del Pil, una cifra molto lontana rispetto a quanto incassato negli altri paesi europei. A titolo d'esempio, In Francia sempre nel 2018 il gettito d'imposta su successioni e donazioni è stato pari a 14,3 miliardi di euro, cioè lo 0,61% del PIL: in altre parole, quasi tredici volte il gettito italiano rispetto al Pil!

Risulta quanto mai opportuno pianificare in tempi rapidi i trasferimenti dei patrimoni        (immobili, finanza, partecipazioni societarie) che beneficiano ancora dei regimi di favore in modo da cogliere, fino a quando sarà possibile, tutti i vantaggi della normativa ancora in vigore.

Fidartis, con il suo network di professionisti, è al tuo fianco per le soluzioni più razionali e adatte alle specifiche esigenze individuali.